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Tradimento, l’identikit degli infedeli esiste?

Il tradimento è una realtà antica quanto i rapporti umani e finché esisteranno le relazioni, esisterà l’infedeltà. È vero sarebbe bello potersi fidare ciecamente del nostro amore, ma del resto ammettiamolo, non tradire è soprattutto una scelta, perché istintivamente tutti prima o poi siamo attratti dallo sconosciuto.

Su questo tema si interrogano psicologi e studiosi per cercare di comprendere a fondo ile motivazioni per cui si tradisca. Ci ha provato anche un team di psicologi dell’Università Statale della Florida, indagando su segnali e “caratteristiche” che possono favorire la tendenza al tradimento. E, seguendo per 3 anni e mezzo oltre 200 coppie di neosposi, alla fine ha tracciato l’identikit del “fedifrago perfetto”.

Il modus operandi

I ricercatori, durante il periodo dell’indagine, hanno tenuto traccia di diverse informazioni sull’andamento delle relazioni, come la soddisfazione della vita di coppia sotto le lenzuola, eventuali tradimenti prima del matrimonio o da giovani, la capacità di impegnarsi in un rapporto a lungo termine. Dopo aver raccolto tutti i dati hanno iniziato a setacciare i segnali “predittori” della fedeltà e dell’infedeltà.

Cosa è emerso

La ricerca, pubblicata qualche tempo fa sul Journal of Personality and Social Psychology, ha fatto emergere alcuni elementi, alcuni abbastanza scontati, altri invece piuttosto curiosi: tra questi, per esempio, che le persone più soddisfatte della vita sessuale di coppia sarebbero quelle che hanno maggiori probabilità di tradire il proprio partner, per esempio, spiegando che ciò può succedere perché le persone hanno un approccio più “positivo” col sesso e probabilmente tendono a cercare piacere anche al di fuori del rapporto di coppia ufficiale.

Sono risultati più tendenti al tradimento anche i più giovani e quelli meno soddisfatti della propria relazione (in termini generali, non sotto il profilo sessuale). Ancora, più predisposti al tradimento sono risultati gli uomini con più relazioni a breve termine nel periodo prematrimoniale (era il contrario per le donne) e quelli con compagne meno piacenti. Le donne meno attraenti, infine, tendevano a tradire più di quelle considerate “molto belle”.

Due test specifici

Gli studiosi hanno infine provato a intercettare i “predittori di infedeltà” attraverso specifici test, focalizzando l’attenzione su due processi psicologici: il primo, l’”Attentional Disengagement” ossia la capacità di distogliere l’attenzione da una persona considerata attraente, il secondo, denominato “Evaluative Devaluation“, ovvero la tendenza a ridimensionare mentalmente l’attrazione verso un’altra persona: hanno sottoposto ai partecipanti fotografie di uomini e donne mediamente e molto attraenti, scoprendo che aveva minore tendenza al tradimento chi distoglieva prima lo sguardo dalle immagini e chi tendeva a svalutare l’attrattiva delle persone ritratte.

Ma sarà davvero così?

Diciamo che molto spesso, siamo in grado di capirlo da soli quanto il nostro partner sia persona fedele o tendente al tradimento. I segnali ci sono sempre, basta osservarli e prenderne atto. Sempre che si voglia. Perché comunque si sta benissimo anche senza saperlo.

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Fonte: GQ

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